venerdì, gennaio 27, 2006

Discussione - Creazione ed evoluzione

Articolo per la rivista Chaback ■ Gennaio 2006 Dio ha usato l'evoluzione per creare? Prima di entrare in merito al problema evoluzione-creazione è necessario definire che cosa si intende per i due termini. Riporto dal dizionario: "Evoluzione: Processo di differenziamento degli organismi viventi, che ha condotto allo sviluppo per discendenza diretta di tutte le forme di vita conosciute sulla Terra, a partire da un'unica forma di vita originaria, risalente a più di 3 miliardi di anni fa" (Encarta98). Nei libri di scienze troviamo la descrizione di questo processo. I meccanismi sono casuali e molto lenti. La creazione in senso biblico, invece, presuppone che "nel principio Dio creò i cieli e la terra" (Bibbia). Nel primo capitolo della Genesi troviamo una descrizione di questo processo. Lo studio dei fossili ci permette di dare uno sguardo parziale al nostro passato. Se l'evoluzione è avvenuta dovremmo trovare un immenso numero di "anelli" fra le diverse specie di animali e piante che hanno popolato la terra fino ad oggi. Ma non è così. Solo rarissimamente gli scienziati trovano un fossile che classificano come "anello mancante" fra due specie diverse. Inoltre è interessante notare che nelle numerosissime esperienze fatte in questo campo nessuno è mai riuscito a osservare in laboratorio un vero processo evolutivo, cioè da una specie all'altra, dove la specie evoluta non ha più le stesse strutture e lo stesso numero di cromosomi come la specie madre. È vero che si osservano continuamente minuscoli cambiamenti (microevoluzione o diversificazione all'interno della specie). Nessun biologo può negare che questi avvengano per selezione naturale o artificiale. Ma queste selezioni non hanno mai portato a nuove specie. L'esempio della "farfalla geometra" osservato in Inghilterra già all'inizio dell'era industriale dimostra questo realtà: si tratta solo di variazioni all'interno della "specie". Per quanto riguarda la creazione o formazione del primo microbo, sappiamo che le informazioni (DNA) e le strutture (organelli) necessari presentano un ostacolo insormontabile. Louis Pasteur e altri scienziati hanno dimostrato sperimentalmente che la vita nasce dalla vita, e che la generazione spontanea di vita dalla materia inanimata non avviene (o perlomeno non è osservabile sperimentalmente). Dal disordine delle molecole non è possibile formare un ordine biologico senza l'intervento di un'intelligenza esterna. Il primo capitolo della Genesi non permette di concludere che Dio abbia usato l'evoluzione (casuale o non) per l'origine delle specie. Infatti l'espressione "secondo la propria specie" (o la loro o la sua specie) si ripete ben 10 volte in quel capitolo. Sembra che l'Autore divino sapeva già che un giorno sarebbe sorto questo problema! È credibile che Genesi 1 non parli di giorni di 24h? La questione dei giorni i 24 ore è interessante. Nella storia della Chiesa, fino al 19° secolo i giorni della creazione erano considerati letteralmente uguali ai nostri giorni e di conseguenza la terra risultava giovane. Poi, con l'avvento del darwinismo, la Chiesa ha perso il suo "peso scientifico" e i giorni si sono allungati fino a diventare milioni di anni e la terra è invecchiata di miliardi di anni. È chiaro che tutti coloro che credono in un Dio onnipotente credono che Lui possa creare in 1 giorno o in miliardi di anni. La nostra domanda è se lo ha fatto. Quando Mosè portò i 10 comandamenti al popolo d'Israele, disse: "In sei giorni il Signore fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi…" (Esodo 20:11 e 31:17). Se la Parola è veramente ispirata da Dio, allora i giorni di milioni di anni sono un po' strani. Tanto più che la frase "primo giorno", "secondo giorno", eccetera, oltre a "sera e mattina" sono ripetuti continuamente nel resoconto della creazione. Dio avrebbe potuto scegliere termini diversi se voleva indicare una creazione durata milioni di anni. Ma passiamo alla scienza. Il fisico nucleare Robert Gentry ha scoperto le tracce di isotopi in graniti e altre rocce cristalline in aloni dovuti al decadimento radioattivo. Questi dimostrano soprattutto due cose: degli isotopi inglobati in formazioni rocciose hanno avuto origine "dal nulla"(!) e le rocce si sono formate (o raffreddate) estremamente in fretta. Inoltre lo spessore di polvere cosmica depositatasi sulla luna – si deposita anche sulla terra – dimostra che il satellite del nostro pianeta è molto giovane. Senza parlare delle impronte dei dinosauri che si intersecano con quelle di umani; il martello di ferro "fossilizzato" nel calcare; il tronco di un albero pietrificato che attraversa diversi strati geologici… Bibbia e scienza non sembrano poi così lontane fra loro. La Bibbia dà sempre risposte chiare? È chiaro che il Libro Sacro non è un trattato di geologia o biologia, ma soprattutto la rivelazione graduale di Dio e dei Suoi piani con la terra e il Suo popolo. Malgrado ciò essa contiene alcune affermazioni interessanti dal punto di vista scientifico. È comunque importante considerarle nel loro contesto. Paolo scrive in 1 corinzi 13:12: "Ora vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in parte…" Molte questioni rimangono aperte, Dio le ha parzialmente nascoste, ma l'uomo è invitato a indagare. "È gloria di Dio nascondere una cosa, ma è gloria dei re investigarla." (Proverbi 25:2) Una possibile ragione per l'opposizione all'evoluzione Se Dio non esiste, viviamo come meglio ci pare, tanto i nostri giorni sul pianeta sono contati. Se, d'altro canto, Dio c'è e ha creato tutto, le conseguenze possono essere di una certa gravità, poiché magari questo Dio potrebbe chiederci conto della nostra vita. Perciò, in determinate condizioni, è forse meglio trovare una spiegazione razionale all'esistenza dell'universo e alla formazione di tutti gli esseri viventi… Ma il problema è poi risolto? La questione del quando e come è determinante per la fede? La questione fondamentale per l'uomo è la salvezza dell'anima. Per riceverla è necessario credere in Gesù, il Figlio di Dio che ha dato la Sua vita prendendo su di sé la condanna che ci era destinata. Per le altre questioni si può discutere, anche lottare – lo facevano già i farisei e i sadducei al tempo di Gesù. Per me personalmente è significativo sapere che la mia Bibbia non è in contrasto con l'intelletto e la scienza. Questo mi incoraggia a prendere sul serio ogni singola affermazione che leggo; ciò determina anche il grado della mia consacrazione al Signore. ■