sabato, dicembre 16, 2006

La candela che non voleva bruciare

«Ti prego, accendimi!» Un giorno un modesto fiammifero si avvicinò a una bellissima candela ben decorata, con lo stoppino bianco teso in alto verso il cielo. Il fiammifero rivolgendosi alla candela disse: «Ho l'incarico di accenderti.» «Oh no!» rispose la candela spaventata. «Giammai! Se brucio, i miei giorni saranno contati, e nessuno ammirerà più la mia bellezza perfetta.» Il fiammifero con molto riguardo le rispose: «Vorresti rimanere fredda e rigida per sempre? Quale prospettiva di vita potrai mai avere?» «Bruciare mi procurerà dolore e consumerà le mie energie,» sussurrò la candela piena la paura. «È vero!» rispose il fiammifero. «Ma è proprio questo il segreto del nostro compito: io e te siamo chiamati a essere luce. Quello che io posso fare da solo è ben poco. Esisto soltanto per accendere il fuoco in te. Se mi impedisci ciò, la mia vita sarà priva di senso. Tu sei una candela e il tuo compito è splendere per gli altri e offrire calore. Ogni energia consumata e ogni dolore che offri in sacrificio sarà trasformato in luce. Nel consumarti tu non sarai perduta. Altri continueranno a portare avanti il tuo fuoco. Se ti rifiuti di bruciare, perirai.» Adesso la candela aveva compreso e senza esitare protese lo stoppino al fiammifero e disse: «Ti prego, accendimi!» E una calda luce li circondò.
UNO ha consumato la Sua vita per essere luce e salvezza per noi. «Il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande luce, e su coloro che giacevano nella regione e nell'ombra della morte, si è levata la luce.» — Matteo 4:16 Oggi ci chiama a seguirlo e divenire luce per gli uomini. «Ognuno di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo.» — Luca 14:33 «La vostra luce risplenda davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.» — Matteo 5:16