mercoledì, giugno 16, 2010

Quando si tratta di Israele si scaldano gli animi

mercoledì, giugno 09, 2010

Considerazioni sulla «flottiglia della pace»

L'attacco delle forze israeliane contro la flottiglia degli aiuti umanitari è stata l'occasione per ricordare le malefatte d'Israele. Mentre la maggior parte delle navi veniva intercettata e bloccata senza incidenti, l'abbordaggio della "Mavi Marmara" è stato il più drammatico: i filmati su YouTube mostrano chiaramente come militi ebrei vengono attaccati a sprangate e pugnalate, addirittura gettati dal ponte superiore. In seguito i militi rispondono con armi da fuoco, causando le vittime e parte dei feriti…

Perché tutto ciò? È importante analizzare le origini di questo scontro, altrimenti non è possibile farsi un'opinione chiara della situazione.

Durante 10 anni il territorio ebraico è stato martellato con migliaia di missili sparati da Gaza verso le città israeliane. Questi giungono continuamente attraverso vari canali, fra cui i famosi tunnel. L'anno scorso ci fu la guerra di ritorsione e i missili diminuirono parecchio. Hamas, che governa la striscia, ha una costituzione che rivendica la distruzione d'Israele e l'eliminazione degli ebrei dall'intero territorio.

Purtroppo anche i vicini libanesi (hezbollah) a nord hanno lo stesso obiettivo. E ad est la Siria non nasconde il suo sostegno politico e materiale ai gruppi che vogliono eliminare l'entità sionista. Ahmadinejad, poi, anche se più lontano, ha ripetutamente espresso l'idea cancellare "il cancro" dalla mappa.

Nei 62 anni dalla fondazione del moderno stato d'Israele, esso non ha mai potuto godere di pace. Se poi consideriamo gli ultimi 20 secoli, dobbiamo ammettere che la situazione non è più comprensibile. Il desiderio di eliminare questa stirpe è irrazionale, forse perfino trascendente. Tre millenni fa, un antico poeta-profeta ebreo di nome Asaf scrisse un canto per illustrare questa realtà: «Cospirano insidie contro il tuo popolo e fanno complotti … Dicono: "Venite! E distruggiamoli come nazione! E il nome d'Israele non sia più ricordato!"» Quanto attuali sono le sue parole. Basta leggere alcuni blog nostrani – per esempio quello trovato su tio.ch il 31.5: «Bestie schifose!! Ooohh, se baffetto avesse avuto più tempo...»

Per quale motivo non si vuol lasciar vivere questo popolo? È vero che non sono tutti "stinchi di santo", ma la maggior parte della gente non è molto diversa da noi, e ci sono anche uomini molto famosi, come Felix Mendelssohn, Albert Einstein, e perché no? l'apostolo Paolo e Gesù Cristo. Inoltre, strano ma vero, in Israele ci vivono anche arabi musulmani (sono il 20% della popolazione). E gli ospedali sono sovente aperti anche per le necessità dei palestinesi di Gaza.

Tornando alle radici… L'ostilità maggiore contro Israele sembra provenire oggi essenzialmente dall'ambiente religioso islamico, per cui sono convinto che l'origine del conflitto sia "spirituale": è uno scontro fra Allah e Yavè. Considerando che l'islam conta un miliardo e mezzo di adepti e la religione ebraica solo circa 15 milioni, sembra che le sorti siano segnate. A meno che si avverino queste parole riferite proprio a Yavè: «Colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme.» Vedremo.

Per concludere la questione della flottiglia: gli aiuti umanitari sono stati scaricati (e controllati) in un porto israeliano per essere trasportati a Gaza via terra. ■